Salandra > Patrimonio artistico
LE CHIESE
Impianto originario risalente al secolo XII, aveva in dote il polittico di Simone da Firenze attualmente conservato nella chiesa del Convento. Nelle abitazioni adiacenti alla chiesa hanno vissuto i genitori del beato Padre Eufemio da Miglionico, come risulta dalle “Cronache della Riforma”.
Necessita di sostanziali interventi di consolidamento per bloccarne la caratteristica inclinazione.
UPDATE
La chiesa è stata ristrutturata ma rimane chiusa al culto.
SAN ROCCO, sec. XIX
Con tipico impianto a tre navate, è la più moderna delle chiese salandresi. Conserva l’antica statua di San Rocco, opere pittoriche e statue in gesso di scuola napoletana.
E' la chiesa dalla quale hanno origine quasi tutte le cerimonie religiose e sede effettiva della Parrocchia SS. Trinità.
CHIESA DI S.ANTONIO DA PADOVA, sec. XVI
E’ più comunemente detta “chiesa del Convento” perché appartenente al complesso monastico cinquecentesco che include anche la residenza municipale. Presenta una torre campanaria alta circa 25 m. in mattoni, aggiunta in epoca successiva.
L’ultimazione dell’edificio avvenne anche grazie all’intervento del duca Revertera, signore di Salandra, che fece collocare la sua effigie nella posizione in cui la troviamo ancora oggi, a destra dell’altare.
Strutturalmente presenta le caratteristiche tipiche del tardo-romanico, a navata unica e contrafforti. Nella facciata, tre nicchie ospitano altrettante statue raffiguranti il Sacro Cuore, S. Francesco e S. Antonio.
Vasto e di grande rilievo è il corredo di opere pittoriche e statue lignee.
All’ingresso possiamo ammirare due antichissimi leoni in pietra di ignota provenienza, e di taglio tipicamente bizantino, su due basamenti di arenaria poi completati da due colonne intagliate che salgono fino a ricongiungersi con l’architrave d’ingresso.
MADONNA DEL MONTE, sec. XVII
La leggenda legata a questa chiesetta narra di un'apparizione delle Vergine seduta su un ramo delle querce secolari di questa zona del bosco. Ed in corrispondenza di quell’albero venne edificata questa chiesa.
Recenti interventi di restauro hanno consentito di notare che la chiesa è stata costruita su di un antico tempio di era paleocristiana, ad ulteriore dimostrazione dell’antica consuetudine di realizzare edifici di culto sulle rovine di altri edifici appartenenti a precedenti civiltà, poi sconfitte o decadute. Per non compromettere la stabilità della chiesetta, si è scelto di non proseguire nell’opera di scavo. Oggi la chiesa è legata ad una grande devozione popolare che coinvolge Salandra ed i paesi limitrofi.
La bellezza del bosco che avvolge la chiesa, e l’aver realizzato un’area attrezzata per il campeggio, consente oggi a gruppi di scouts e alle scolaresche di eleggere la Madonna del Monte a sede preferita per campi estivi e per attività ludico-didattiche. Appuntamento dunque alla quarta domenica di maggio, ogni anno, per la suggestiva processione nel bosco e per la festa campestre che richiama famiglie anche da fuori regione.
CHIESA MADRE DELLA SS. TRINITA', sec. XI-XII
La chiesa matrice della SS. Trinità presenta, nella sua struttura di base, i caratteri tipici delle chiese medievali. Ciò che noi vediamo oggi è frutto di diversi rimaneggiamenti e contaminazioni stilistiche, divenuti necessari nelle ricostruzioni successive ai terremoti. La stessa torre campanaria tronca è testimonianza della necessità di ridurre al minimo le possibilità di oscillazione in caso di sisma.
La chiesa presenta essenzialmente due navate, di cui quella sinistra, si completa con una cappella laterale.
Ma le maggiori sorprese potrebbero verificarsi nel prosieguo dei lavori che interessano la cappella inferiore, inserita in un complesso abitativo molto antico e vasto, e tuttavia in gran parte inglobato dallo sviluppo del Rione Castello e delle Cantine.
Nella sacrestia, un'antichissima fonte battesimale è adornata con una maschera in pietra tipicamente riconducibile ad icona pagana.
E’ l’unica chiesa che conserva, ancora intatto, un pulpito per le prediche , ormai quasi introvabile. Di grande interesse è anche l’acquasantiera marmorea all’ingresso.